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Ottone, un paesaggio incontaminato, antiche rovine e tradizioni.

Aggiornamento: 22 dic 2022

Lungo la strada statale 45, in parte nell’Alta Val Trebbia, in parte nella Val Boreca.

Dato che dista solo 5 chilometri dal confine con la Liguria, è il comune emiliano più vicino alla Regione Ligure, confinante a Nord anche con il Piemonte.


Il suo territorio, ricco di storia, cultura e tradizioni, ricade quindi perfettamente in quello che è comunemente noto come “Appennino delle 4 province” in cui s’intersecano i paesaggi montani delle province di Piacenza, Pavia, Alessandria e infine Genova, che dista da qui solo 60 chilometri.


La storia


I primi insediamenti che popolarono la zona dove ora sorge il paese di Ottone furono costituiti da popolazioni liguri, tribù celtiche e propaggini dell’esercito cartaginese, di cui rimangono oggi alcuni toponimi, come ad esempio il Monte Penna.


Dopo la ritirata di Annibale, la zona venne occupata dai Romani e, in seguito, dai Longobardi che a partire dal IV secolo erano penetrati in Val Trebbia fondando la florida Abbazia di San Colombano a Bobbio, di cui faceva parte anche il territorio di Ottone.


La sorte di questo comune fu la stessa di altri comuni della zona che, a seguito dell’avvento di Federico Barbarossa, vennero ceduti sotto il controllo della famiglia Malaspina, per finire poi all’inizio del 1500 nelle mani dei Fieschi e successivamente dei Doria.

Questi secoli ricchi di storia sono rappresentanti nello stesso stemma del Comune di Ottone, in cui sono raffigurati un'aquila imperiale, possibile riferimento agli imperatori Sassoni, il profilo coronato dell'imperatore romano Otone che secondo alcune fonti si accampò qui nel 69 d.C. mentre era diretto a Roma per combattere contro Vitellio, e due torri d'argento merlate che alludono al castello che fu feudo dei Malaspina poi dei Fieschi e, per finire, dei Doria di Genova.



Fra i personaggi celebri che hanno avuto i natali in queste zone, Pietro Toscanini, bisnonno di Arturo Toscanini, di cui una lapide ricorda ancora dove si trovava la sua casa natia nel piccolo ma pittoresco borgo montano di Bogli.


Visita a Ottone


Il paese di Ottone, quasi interamente disposto attorno a Piazza della Vittoria, è sovrastato dai resti della Rocca o Castello dei Malaspina, di cui sono ancora visibili le robuste mura di pietra fluviale con strette feritoie, da cui era possibile dominare con lo sguardo l’intera vallata.


Nelle vicinanze, si trova anche l'antica Pieve di S. Bartolomeo, fondata intorno all'anno mille per offrire rifugio e assistenza ai pellegrini che si recavano in visita all’Abbazia di Bobbio e ricostruita quasi totalmente alla fine del 1500. L’interno della chiesa vede conservata una statua lignea raffigurante il Santo.


Una delle maggiori attrazioni di Ottone è però il Mulino dei Principi, un antico mulino realizzato dai Malaspina nel XII secolo, poi rinnovato nel '500 dai Doria di Genova.


In tempi più recenti, il Mulino è stato prima proprietà di Ferrari di Cabella, podestà farmacista di Ottone, a cui i Doria l'avevano ceduto insieme al castello, poi dei signori Danovaro di Moconesi, originari di Ottone ma residenti a New York, infine di Giovanni Casazza da Canneto di Gorreto, trisavolo dell'attuale proprietario, che apportò all’edificio alcuni sostanziali modifiche.


La struttura, ancora funzionante, si presenta come un mulino a due ruote indipendenti che possono lavorare separatamente, infatti in passato una era utilizzata per la macinazione del grano, l’altra per la produzione della farina di castagno, ottenuta dalle castagne essiccate, alimento considerato come il “pane dei poveri”.


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Nei dintorni


Non molto distante dal Capoluogo di Ottone, c’è l’antico borgo di Bobbio, considerato come uno dei più belli e meglio conservati d’Italia.


Qui si possono ammirare numerose chiese, castelli e monumenti, come ad esempio il celebre Ponte Gobbo sul fiume Trebbia, oppure, durante il periodo estivo, trascorrere una giornata rilassante presso una delle tante spiagge fluviali facilmente accessibili che si trovano nella zona, facendo però sempre attenzione ad osservare il massimo rispetto della natura e dell’ambiente.


Per chi invece volesse andare sulle tracce del passaggio dei cartaginesi, è possibile spostarsi in Val Boreca dove ci sono paesi come Tartago, Zerba e Artana i cui nomi sono chiaramente collegati col passaggio di Annibale.


Superato il centro storico e proseguendo in direzione Genova, esattamente a due passi dalla piccola frazione di Fontanigorda, si trova anche un bellissimo bosco di castagni e faggi conosciuto come Bosco delle Fate per i suoi meravigliosi colori sia in autunno sia in primavera ed estate.


Percorsi naturalistici


Tutta la Val Trebbia è un continuo susseguirsi di paesaggi e scorci meravigliosi e il piccolo comune di Ottone non è da meno.


Il minuscolo Borgo di Bogli (1073 mt di altezza), che abbiamo già citato per essere il paese natio del bisnonno del Direttore d’Orchestra Arturo Toscanini, costituisce il punto di arrivo dell’ultima tappa del “Giro del Postino”, itinerario circolare che si snoda per circa 18 chilometri per oltre 1500 m di dislivello totali, partendo dall’abitato di Artana in Val Boreca.


L’itinerario, molto frequentato da pellegrini, escursionisti e viandanti in tutti i periodi dell’anno, porta questo nome perché riproduce il percorso eseguito dal portalettere per consegnare la corrispondenza in cinque frazioni del Comune di Ottone: Artana, Belnome, Pizzonero, Suzzi e Bogli.


Come arrivare a Ottone


· Da Milano e Bologna si prende l'Autostrada del Sole A21, direzione di Torino, uscendo a Piacenza. Di qui, si imbocca la Strada Statale 45 in direzione di Genova – Bobbio, superando Rivergaro, Perino, Bobbio e Marsaglia.


· Da Genova invece bisogna seguire l'A7 uscendo a Busalla e da qui si prosegue sulla SP 226 per circa 22 chilometri prima di imboccare la SS 45 che conduce velocemente al centro del paese.








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