Il Marketing Territoriale in Val Trebbia, cosa c'è e cosa servirebbe per dare maggiore visibilità alla valle pensando alle nuove generazioni.
Il termine "marketing territoriale" è molto utilizzato ultimamente, un po' perché è di moda e un po' perché utilizzarlo, in qualche modo, da un certo "tono".
Detta in italiano stiamo parlando della "promozione del territorio".
La Val Trebbia è bella, conosciuta e visitata, si potrebbe pensare che tutto funzioni e non ci siano grosse difficoltà nel promuovere il territorio. Ma è proprio così?
Nei giorni scorsi, grazie all'invito del Prof. Andrea Alessandrini, ho avuto modo di parlarne con i ragazzi della 4a classe dell'Istituto Tecnico Commerciale San Colombano di Bobbio.
Grazie all'iniziativa del Prof. Alessandrini è stato avviato un progetto chiamato: UN PLONGEON DANS LA TREBBIA - La promotion touristique du territoire de Bobbio et de la haute vallée de la Trebbia à destination des touristes francophones. Ecco il link al sito che hanno pubblicato (all'interno i Podcast di tutti gli incontri previsti dal progetto).
Devo dire che mi ha fatto molto piacere partecipare a questo progetto e dare il mio piccolo contributo. Da tempo infatti sostengo che è assolutamente necessario coinvolgere le nuove generazioni quando si parla di futuro del territorio.
Il percorso intrapreso dai ragazzi dell'ITC di Bobbio va proprio in questa direzione. Il progetto, anche se inizialmente è nato con l'intento di studiare il turismo di lingua francofona in Val Trebbia, successivamente si è esteso ad un concetto più ampio di "marketing del territorio".
Ho quindi illustrato loro qual'è la mia idea di "marketing turistico territoriale", cosa si è fatto, cosa non si è fatto e cosa si dovrebbe fare.
Strategie di marketing territoriale, da dove iniziare.
Probabilmente i cambiamenti climatici nei prossimi anni/decenni cambieranno drasticamente i flussi turistici in Val Trebbia, quella che è sempre stata la principale attrattiva, vale a dire il fiume, probabilmente in futuro non lo sarà più. E quindi? cosa vogliamo fare per evitare che la valle si spopoli?
La prima cosa da fare sarebbe elaborare delle "strategie di marketing territoriale" a lungo termine coinvolgendo i giovani, le Pubbliche Amministrazioni e i Privati.
I giovani si coinvolgono parlando loro di futuro, di sogni, di prospettive. Cercando di trasferirgli quanto sia importante il loro ruolo nel costruire il futuro della Val Trebbia.
Ma devono essere guidati, motivati, incentivati. A questo proposito ho suggerito di iniziare ad organizzare degli incontri pubblici con "personalità di caratura internazionale" esperti di brand identity e marketing.
Fortunatamente in Val Trebbia ne abbiamo più di uno, il primo che mi è venuto in mente è Sergio Azzolari, attuale CEO di Roberto Cavalli, e in precedenza CEO di DSQUARED2 e Brand Manager di Hogan.
Vedremo se riusciremo a dare vita a questa serie di incontri, sarebbe una prima svolta per la Val Trebbia.
Poi c'è il coinvolgimento delle Pubbliche Amministrazioni, attualmente l'Unione dei Comuni dell'alta Val Trebbia non ha la delega sul turismo, questo è abbastanza inspiegabile visto che la valle vive prevalentemente di turismo.
Questa anomalia comporta inevitabilmente che ogni Comune faccia da se, senza un coordinamento, una strategia condivisa e anche con un inevitabile sperpero di risorse.
In questo senso Bobbio dovrebbe essere da faro per tutta la valle, l'opportunità Borgo dei Borghi è stata invece sfruttata in modo molto parziale.
Dati alla mano (fonte Google Trend e altri software di analisi) l'interesse per il Borgo più bello d'Italia 2019 sta diminuendo nel tempo, e questo è accade perché quell'opportunità, a mio parere, è stata considerata un punto d'arrivo e non una base di partenza su cui costruire una reale ed efficace campagna di comunicazione, con strumenti dedicati, che potesse portare beneficio anche a tutta la valle.
C'è poi l'aspetto legato agli investimenti privati, in Val Trebbia gravitano numerosi imprenditori di livello internazionale abituati a ragionare su progetti importanti ed ambiziosi.
Coinvolgerli sarebbe fondamentale, ma ci vogliono idee e la volontà di farlo.
La promozione della Val Trebbia, gli strumenti attualmente in campo.
Ovviamente, a differenza di un paio di decenni fa, oggi il Web e i Social la fanno da padrone. È quindi molto più facile ottenere dei risultati, a patto che vengano utilizzati correttamente.
Ma vediamo quali sono i progetti più significativi dedicati alla Val Trebbia.
Per quanto riguarda i Social indubbiamente La Valle delle Favole è di gran lunga la pagina FB e Instagram più seguita della Val Trebbia. Il progetto nato dall'idea di Laura Badiini nel 2016 vanta oltre 60.000 follower su FB e oltre 9.000 su Instagram, e pubblica quotidianamente splendidi scatti della valle.
C'è poi lo storico sito altavaltrebbia.net, il primo nel tempo ad essere pubblicato e dedicato interamente all'alta Val Trebbia.
Per quanto riguarda i singoli Comuni, salvo sviste, ad oggi l'unico sito pubblicato è quello di Travo travoeleduepietre.com
E poi c'è Valtrebbia Experience, nato nel 2015 in occasione dell'Expo di Milano.
Ad oggi sono oltre 4.000 le visite al mensili al sito da tutto il mondo, c'è poi la pagina FB con 10.000 follower, una pagina Instagram con quasi 4500, un canale Telegram in crescita e una newsletter con quasi 2.000 iscritti.
Questi sono i progetti principali, vi sono poi numerosissime pagine Social con numeri inferiori e siti istituzionali che si occupano da aree geografiche più ampie come ad esempio il progetto Visit Emilia finanziato dalla Regione Emilia Romagna visitemilia.com
L'incontro con il Prof. Alessandrini e i suoi studenti si è concluso con l'auspicio che questo progetto, e tutti gli incontri che si sono svolti all'interno di esso, possano essere un primo passo per riuscire a coinvolgere concretamente il maggior numero di "attori", istituzionali e non, nello studio di una strategia comune per il futuro della Val Trebbia.
Mettendo al centro le giovani generazioni.
Gabriele Balordi
ideatore del progetto Valtrebbia Experience