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Giorgio Armani e la sua terra.

Aggiornamento: 21 feb


Che origini ha Giorgio Armani?


"Sono nato a Piacenza sulle rive del Po", inizia così "Per amore", l'ultimo libro di Giorgio Armani dove lo stilista, nato a Piacenza l'11 luglio del 1934, si racconta "senza filtri" e parla della sua infanzia e della sua adolescenza prima di trasferirsi a Milano e dare inizio a quella che è, e continua ad essere, una leggenda della moda e del "made in Italy."


Non è difficile scorgere tra le righe del libro quanto la sua terra natia gli sia rimasta nel cuore.

Lo si percepisce in modo, netto, chiaro, quando scrive della madre Maria e del padre Ugo, che si erano conosciuti sul palco della Filodrammatica di Piacenza recitando "Casa di bambola" di Ibsen. Oppure quando gli occhi di quello che era ancora un bimbo, rimasero incantati di fronte ad una nevicata uscendo dal Teatro Municipale dopo aver visto la Bohème, dove invece la neve scendeva finta secondo copione.

E forse, oltre alle intuizioni ed i successi che hanno costellato la vita di Giorgio Armani, è da queste poche righe che si intuisce chiaramente il suo talento e l'amore per le sue origini:

"Non ho solo ricordi tristi della guerra. Una volta rientrando in città dalla campagna, attraversammo il torrente Trebbia, all'alba, su una barca molto precaria, con un traghettatore di cui vedevo solo la sagoma in ombra.

L'alba era tutta rosa e grigia. L'acqua era ferma.

La piccola barca filava silenziosa e le sentinelle tedesche , sul ponte non agibile, non potevano vederci.

È una delle immagini più belle e, anche se può sembrare un paradosso (si trattava pur sempre di guerra), più indimenticabili.

Navigavamo su un torrente della Pianura Padana, ma come immersi in un'atmosfera che oggi definirei simile a quella di un dipinto giapponese, irreale e magico.

Il Trebbia, la sua valle, quel legame che viene ricordato anche in un articolo di "Vogue" del 2022 con queste parole: "...lo immaginiamo bambino con quei suoi occhi di ghiaccio penetranti che oggi catturano la luce dei flash, al fianco del fratello Sergio e della sorella Rosanna Armani, magari con mamma Maria e papà Ugo sulle rive del Trebbia, da cui ha attinto il colore del fango per le sue sfilate".


Non è difficile immaginare che i profumi ed i colori della Val Trebbia, custodita gelosamente nel grembo dell'appennino tra l'Emilia e la Liguria, abbiano ispirato uno dei più grandi creativi contemporanei.

Un uomo che ha saputo rivoluzionare il mondo della moda senza apparire un rivoluzionario, come lui stesso si descrive nel libro.


Se ci pensiamo bene Giorgio Armani può essere una fonte d'ispirazione per immaginare la Val Trebbia del futuro. Un luogo dove la bellezza è presente per natura, ora servirebbe quello slancio, quella fantasia, quella concretezza e quel pizzico di follia che segnano i confini tra il successo e l'insuccesso.



Il "greige" ispirato dalla sabbia del Trebbia.

"Una puntuale sfumatura di colore che unisce il grigio al beige, che ricorda proprio la sabbia bagnata del Trebbia, quella della sua infanzia, ma che ha il potere di alleggerire una fantasia o diventare potente nel total look. Il greige è il colore simbolo di Giorgio Armani e torna puntuale in ogni collezione, sottolineando così il concetto no-seasonal.

(*fonte Vogue)


Senza una stagione e per tutte le stagioni, proprio come la Val Trebbia, la puoi "indossare" sempre.

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